We All Love Ennio Morricone arriva a Milano, e non è solo un concerto: è un viaggio, una celebrazione, una madeleine sonora che riporta sul palco i musicisti di una delle avventure live più straordinarie della storia della musica contemporanea. Il 24 e 25 marzo, il Teatro Lirico Giorgio Gaber si trasforma in una macchina del tempo orchestrale, un palco che raccoglie le note, i ricordi, l’eredità di un Maestro che ha portato la sua musica ben oltre le sale di registrazione, fino a farla risuonare nei cuori di un pubblico planetario.

A tenere le redini di questo tributo senza tempo, Luigi Caiola, storico produttore dei live di Morricone negli anni 2000, e il Maestro Ludovico Fulci, alla direzione dell’Orchestra Viva Lab. Ma soprattutto, a dare anima e corpo alle partiture, ci sono loro: i musicisti che hanno vissuto quella stagione indimenticabile accanto a Morricone. Susanna Rigacci alla voce solista, Paolo Zampini al flauto, Nello Salza alla tromba, Massimiliano Costanzi al trombone, Marco Venturi al corno francese, Pierluigi Pietroniro al violino, Gianfranco Borrelli alla viola, Maurizio Trippitelli alle percussioni, Nicola Costa alla chitarra solista, Marco Massimi al basso elettrico. E insieme a loro, l’Orchestra Sinfonica ViVas! Lab, il Coro Polifonico Santa Cecilia di Inzago e la voce narrante di Luigi Petrucci. Un’assemblea di suoni e talenti, riuniti per un omaggio che non è mera rievocazione, ma un’eco vibrante e attuale dell’arte del Maestro.

Il tour, dopo aver fatto tappa in Ungheria con due sold out al Cave Theatre di Fertorakos e aver attraversato l’Umbria con cinque spettacoli in altrettante città, parte da Milano per un viaggio che toccherà Bratislava, Achen, Loket, Novara, Lugano, e ancora Rieti, Latina, Sermoneta, Frosinone, Roma, Perugia, Castiglione del Lago, Giffoni, Catanzaro, Foggia. Una mappa che è quasi una partitura, con le città a fare da note sul pentagramma.
Ma We All Love Ennio Morricone è più di un tour: è un progetto, un racconto in musica e immagini. L’Associazione Culturale Studiolab International ha dato vita a questa iniziativa per restituire il Morricone direttore d’orchestra al pubblico che lo ha amato nei suoi oltre 250 concerti in giro per il mondo. Un modo per riportare tra la gente la potenza della sua musica, così com’era nata: libera dalle immagini del cinema, pura e assoluta. Il concerto sarà anche il primo tassello di un documentario che vedrà la luce nel 2026, un’opera destinata a raccontare l’incontro tra Morricone e Caiola e quell’epopea musicale che ha contribuito a portarlo all’Oscar alla Carriera.

In un’epoca in cui la musica si fa sempre più spesso sottofondo, Morricone resta un’eccezione. Le sue note non si subiscono, si ascoltano. E questo spettacolo è un’occasione per farlo ancora, insieme a chi quella musica l’ha vissuta, suonata, amata. Perché, davvero, tutti amiamo Ennio Morricone.
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