Vincenzo Zucchi fonda nel 1920 la sua prima azienda di produzione di lenzuola e tovaglie di lino. Attraverso i figli, il management, acquisizioni e incorporazioni l’attività di famiglia si sviluppa fino al 2016 quando i francesi del private equity Astrance Capital la acquisiscono definitivamente. Oggi il gruppo Zucchi è uno dei poli tessili più importanti a livello europeo.
Simona Paties Direttore Marketing & Comunicazione del Gruppo Zucchi con sede a Rescaldina (Mi), proprietario dei brand Zucchi, Bassetti con licenza di Tommy Hilfiger, ci accoglie a HOMI 2023 insieme al Maestro stampatore Stefano Baldazzi.
Di cosa si occupa il Maestro Stefano?
Lavora nel più grande Museo al mondo di antichi blocchi da stampa a mano su tessuto datati 1785 – 1935 acquistato dalla famiglia Zucchi. Il Maestro ha recuperato, restaurato e catalogato 56.000 blocchi che corrispondono a 12.000 disegni. Un lavoro straordinario durato un ventennio. Nel 1997 al gruppo Zucchi è stato assegnato il 1° Premio Guggenheim per aver salvato da sicura distruzione un patrimonio prezioso di materiali per la storia del tessuto.
Il Museo è aperto al pubblico e visitabile su appuntamento, ma qui all’HOMI abbiamo una novità ….
Incuriositi domandiamo di cosa si tratta e con grande professionalità il Direttore spiega che si tratta della possibilità di stampare immediatamente, qui e a mano.
A questo punto le domande sono concluse e osserviamo la dimostrazione concreta di come si stampava tre secoli or sono.
In conclusione. Ci parli dell’utilizzo di questa antica tecnica oggi, in azienda?
In azienda utilizziamo questa tecnica come fonte di ispirazione per realizzare i nostri prodotti, le collezioni tessili. Ogni blocco da stampa ha un colore e a seconda del colore il risultato è diverso. Da qui le composizioni diventano di fatto singole opere d’arte.
In passato per diventare un abile realizzatore di blocchi servivano sei anni di apprendistato e prima dell’arrivo delle macchine da stampa tutto passava da questa tecnica.